U’addore de
cuette frevute, ca jenne la checine mè d’ aiire e de iosce e te fasce la vocche scketure scketure….
Le disc’t
appccicat quanne pigghie la carteddate…..
U sapore de
carteddate……
…….disc'ne che iè Natale
L’odore del vincotto caldo , che riempie la mia cucina di ieri e di oggi e ti fa venire l'acquolina …….
Le dita
appiccicose quando prendi la cartellata ………
Il sapore
inconfondibile e inimitabile delle cartellate………
…………fa capire
che il Natale è vicino.
Le cartellate
sono il dolce che riempie tutti i Natali, dalla mia infanzia ad oggi. Senza di
esse non è Natale, anche se il Natale lo fanno le persone che ami e che
condividono con te il sapore dei ricordi. E basta che una di esse non ci sia
più che il Natale perde di serenità e il ricreare certi odori dei tuoi
natali ti fa più facilmente sorridere
quando si dice:< Ti ricordi quando….>
E’ il dolce
tipico di Bari a Natale, non c’è famiglia che non abbia, sulla sua tavola, le
cartellate.
Nella tradizione cristiana, le cartellate simboleggiano le fasce che avvolsero Gesù
bambino nella culla.
Il nome deriverebbe da carta, incartellate, incartocciate, per la loro tipica forma arabesca, oppure deriverebbe dal greco kartallos cioè cesto a forma puntuta.
La prima raffigurazione grafica delle cartellate risale al VI secolo a.C. in una pittura rupestre ritrovata nei pressi di Bari, in cui viene rappresentata la preparazione e l’offerta del piatto colmo di cartellate, agli Dei, secondo il culto di Cerere.
Agli inizi del Cristianesimo erano preparate per invocare l’intervento benevolo della Madonna, durante i raccolti.
Le cartellate, o “Nuvole et procasso”, sono citate in un documento redatto il 6 dicembre 1517, in quanto servite durante il banchetto nuziale di Bona Sforza, figlia di Isabella d’Aragona, con re Sigismondo I.
Nel 1762, le cartellate sono menzionate in un documento delle suore benedettine di Bari.
Ingredienti:
1 kg di farina tipo 00
1/2 l di vino bianco
150 gr di olio extravergine d’oliva Dante
Olio di semi di girasole per friggere Dante
Vincotto di fichi
Procedimento:
Versare la farina su una spianatoia e nel mezzo versare olio e vino intiepiditi precedentemente sul fuoco.
Lavorare il tutto formando una massa compatta.
Stendere delle sfoglie molto sottili (io le faccio utilizzando la macchina per la pasta).
Utilizzando la rotella tagliapasta. formare delle strisce larghe 4 cm.
Utilizzando ora le dita, unire a intervalli di pochi cm i lembi opposti di una stessa striscia, formando delle conchette.
Arrotolarla su se stessa formando una ghirlanda.
Lasciarle riposare anche per 48 ore, fino a quando saranno ben asciutte.
Friggere in abbondante olio caldo, lasciare appena dorare, toglierle dall'olio e metterle a scolare.
Riscaldare
il vincotto di fichi e mettere le cartellate, girarle due, tre volte e toglierle
subito e metterle in un recipiente di ceramica.
Suggerimento:
Riscaldate il vincotto a fiamma bassissima, in modo che non bolla mai e quindi, alla fine, non dia di bruciato. Per questo motivo, quando tolgo le cartellate dal vincotto, tolgo, anche se per pochi secondi, la padella dal fuoco.
Riscaldate il vincotto a fiamma bassissima, in modo che non bolla mai e quindi, alla fine, non dia di bruciato. Per questo motivo, quando tolgo le cartellate dal vincotto, tolgo, anche se per pochi secondi, la padella dal fuoco.
che buone!!! mi ricordo ancora quelle che mi hai fatto. Baci e.... buon Natale!!!
RispondiEliminaBacioni e buone feste cara Maria!
EliminaQueste le ho mangiate! Sono veramente ottime ma non sapevo gli ingredienti. Niente uova e questo mi piace. Mi piacerebbe rifarlo ma dove lo trovo il vincotto di fichi?? Buon Natale Vanna! un bacio le tue cartellate faranno furore!!!
RispondiEliminaIl vincotto noi lo compriamo dai fruttivendoli, dai contadini! Da noi è facile trovarlo! grazieee!
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